Incredibile esistano ancora posti dove puoi vivere tutto il brutto dell’ hospitality anni ‘50. Ed è qui che ci si ritrova appena si entra in questa sorta di sporco ospizio, 70 anni indietro in un attimo. 150€ per una camera che a malapena andrebbe bene come magazzino delle scope. Accolti da un signore di mezza età che balbetta un po’ di italiano, in reception ma vestito come un manutentore. Schifati dalla prima vista della camera (sporca, polverosa, addirittura la tavoletta del wc rotta e staccata come fosse il bagno di una stazione) decidiamo di prendere un aperitivo in terrazza. Ci comunicano che possono servirci solamente in plastica all’esterno (perché? Non è suolo pubblico e non sono le 22) perciò ci accomodiamo nel salottino da dove il lago non si riesce a vedere tanto è sporca la vetrata che si affaccia. Il nostro tutto fare manutentore receptionist ecc si improvvisa anche barman e ci chiede la cortesia di spiegargli come fare un gin tonic (viene da ridere ma giuro è andata così). Ci accontentiamo di una peroni temperatura ambiente. Notte infernale. Materasso scricchiolante, scomodo e impolverato, camera piena di luce e rumori strani di ogni genere. Non avendo dormito non facciamo in tempo a fare la colazione (chiusa addirittura in anticipo). Chiediamo la cortesia di farci almeno 2 caffè e li attendiamo 45 minuti nonostante i diversi solleciti. E con tutta sorpresa anche il caffè è acqua sporca. Ah, non hanno acqua naturale, solo frizzante. Chiaramente ci fanno passare la voglia di provare la spa, quantomeno per evitare malattie data la poca cura e la completa assenza di personale in struttura. Piscina esterna chiusa nonostante i 25 gradi e ridotta a uno stagno. Allo stesso modo chiuso anche il ristorante. Unico consiglio: VENDETE a chi ha amore per questo lavoro e capacità. Peccato perché la struttura, rasa al suolo e ricostruita, avrebbe del potenziale. Grazie per il furto e a mai più.
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